Nei periodi di alta volatilità è spesso l’emotività a farla da padrona: solo negli ultimi 10 anni, investire “di pancia” è costato infatti oltre il 3% all’investitore azionario medio. Questo perché, nei momenti di crisi, l’investitore tende a cedere al panico e a vendere tutto, perdendosi il rimbalzo successivo. Nel difficile contesto di questi mesi, il problema è più attuale che mai.
pfadainelli
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